La Generazione Z o Centennials (conosciuta anche come iGen, Post-Millennials, o Plurals) identifica i ragazzi nati dalla seconda metà degli anni novanta, fino al 2010. Un aspetto importante di questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet sin dalla nascita. I membri della Generazione Z sono considerati come avvezzi all’uso della tecnologia e dei social media, che incidono in modo significativo nel loro processo di socializzazione.
Da un recente studio è emerso che il 47% degli individui della Generazione Z spendono oltre tre ore al giorno su YouTube; il sito di streaming video è dunque diventato lo strumento di apprendimento preferito dai Post-Millennials.
A seguire, nelle preferenze di studio, si trovano: le attività di gruppo, le app e (infine) i libri di testo. Studiare sui libri potrebbe quindi essere presto sostituito dall’utilizzo di YouTube.
Lo studio di Pearson Education
Secondo uno studio di Pearson Education (lo puoi leggere qui, in inglese), il 59 percento delle persone di età compresa tra i 14 e i 23 anni (ovvero la Generation Z) preferisce studiare su YouTube rispetto al classico utilizzo dei libri di testo scolastici.
Il cinquantacinque percento dei Millennial (dai 24 ai 40 anni) è d’accordo con l’utilità di questa nuova modalità di imparare.
La ricerca, condotta da The Harris Poll, ha intervistato un campione di 2.500 persone tra i 14 e i 40 anni e si è concentrata su come la tecnologia ha plasmato le modalità con cui apprendono le generazioni più giovani.
Il 47% dei Gen Z passa oltre tre ore al giorno su YouTube, ma solo il 22% dei Millennials fa lo stesso.
Il sito di proprietà di Google è lo “strumento di apprendimento preferito” per la Generazione Z, a cui seguono:
- Le attività di gruppo di persona (57%)
- L’apprendimento di app e attività (47%)
- I libri stampati (47%)
Il sessanta per cento dei Millennials ha invece selezionato i libri di testo come metodo di apprendimento preferito.
“Per capire il futuro dell’apprendimento, e in particolare per l’istruzione superiore, dobbiamo capire non solo come evolve il futuro del lavoro e delle competenze, ma come cambiano gli studenti e cosa pensano”
Asha Choksi, VP di Global Research and Insights presso Pearson, ha detto in una dichiarazione:
La Generazione Z non ha dovuto adattarsi alle nuove tecnologie come i loro predecessori, ma ci sono stati immersi per tutta la vita. Questo ha portato gli studenti a chiedere cambiamenti alle modalità di istruzione, comprese opzioni e strumenti educativi accelerati, flessibili e adattivi.
Studiare su YouTube: punti di attenzione
Usare YouTube come fonte di informazione può essere una sorta di arma a doppio taglio.
È vero che la piattaforma video ha una serie di canali educativi e può essere uno strumento prezioso, ma bisogna anche considerare che YouTube è pieno di teorie cospirative e video “educativi” provenienti da fonti discutibili.
Inoltre la versione gratuita è supportata da pubblicità, e la raccolta di dati di individui minorenni e gli annunci mirati potrebbero essere un punto di attenzione per i genitori.
A giugno, YouTube è stata messa sotto accusa per la pubblicazione di annunci anti-LGBT accanto ai video che supportano la causa LGBT. Il sito di streaming video (di proprietà di Google) successivamente si è scusato per il contenuto, definito come “inappropriato”.
“Abbiamo preso provvedimenti in merito agli annunci che violano le nostre norme e stiamo rafforzando la nostra applicazione”, ha twittato il canale ufficiale di YouTube. Qui puoi trovare il tweet originale.
Allo stesso modo, non esiste un modo semplice per giudicare la veridicità delle informazioni che potrebbero essere suggerite dall’algoritmo di YouTube. Solo recentemente YouTube ha espulso dalla sua piattaforma il teorico della cospirazione Alex Jones. Ma è davvero solo la punta dell’iceberg.
Anche l’app YouTube Kids, che ha lo scopo di filtrare nativamente i contenuti inadatti ai minori, ha avuto qualche problema. Secondo un rapporto di Business Insider, recentemente l’app specifica per i bimbi ha suggerito diversi video del teorico della cospirazione David Icke e i risultati della ricerca “sbarco sulla luna” hanno incluso tre video che affermavano che si trattava di una bufala.
L’innovazione, il web e la tecnologia fanno parte del mio mondo lavorativo e delle mie passioni. Mi piace pensare alle città intelligenti del futuro, e poter contribuire alla loro progettazione.