In seguito ad alcune ricerche effettuate in rete, ho notato che la Pubblica Amministrazione di Arenzano (nel prosieguo indicata semplicemente come P.A.) non gestisce nessun profilo sui social network (Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram, Youtube per citare i più comuni). Nello specifico mi sono interessato di Arenzano in riferimento al mio ruolo di Local Digital Champion per questa cittadina (per i dettagli vedi qui).
Sulla rete internet sono disponibili alcuni siti web o portali verticali (Comune di Arenzano, Arenzano Turismo o Arenzano Sport) che forniscono informazioni unidirezionali (dalla Pubblica Amministrazione verso l’utilizzatore) in base alla tipologia di utenza a cui sono rivolti.
Nell’era della comunicazione digitale e del web 2.0, ritengo che questa mancanza debba essere superata creando una relazione bidirezionale e che la presenza sui canali social sia una fonte di informazioni non solo per il cittadino, ma anche per la P.A. che può avere un ulteriore canale di relazione col territorio e può monitorare costantemente il livello di soddisfazione. In altre parole bisogna cambiare cultura, passando da una “rete di contenuti” (i siti web o i portali verticali) ad una “rete di relazioni” (i social network e i social media) e creare una social community.
Le opportunità di una Pubblica Amministrazione social
La sola presenza in rete del sito web istituzionale non basta più, in quanto un numero sempre maggiore di persone si sono abituate ad utilizzare i social network per ricercare informazioni e per relazionarsi, in aggiunta alla classica comunicazione diretta e interpersonale.
La presenza di una Pubblica Amministrazione social e digitale fornisce una grossa opportunità per costruire una nuova tipologia di relazione e di fiducia; la P.A. si può mettere in ascolto verso i cittadini e fornire risposte nel giro di breve tempo, aumentando la percezione di trasparenza e di efficienza.
In altre parole, tramite una social community la P.A. può dimostrare di avere la capacità di parlare col cittadino e di mettere le basi ad una reale e tangibile attitudine ad ascoltare e confrontarsi.
Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto. (Warren G. Bennis)
[alert-note]E’ importante sottolineare che la Pubblica Amministrazione non ha nessun obbligo in tal senso, ovvero può scegliere di restare ancorata a metodi di comunicazione antichi e, per certi versi, anche costosi sia in termini di tempi sia in termini di costi per i suoi dipendenti e funzionari.[/alert-note]
Ma se la P.A. decide di avvalersi di queste nuove forme di comunicazione digitale, sicuramente darà al cittadino la certezza di poter essere un soggetto attivo e partner di un sindaco o di un assessore, di poter collaborare insieme al proprio comune o al proprio municipio e non solo di essere una persona che subisce passivamente ciò che viene deciso da altri.
Sviluppare la e-participation
Mettere le basi per la partecipazione del cittadino ai processi politici e amministrativi (la cosiddetta e-participation), indurre un cittadino a segnalare in tempo reale al proprio comune un guasto o una problematica, esprimere una preferenza per un tema di pubblica utilità, significa mostrarsi alla propria comunità in modo trasparente, comunicativo e collaborativo.
L’innovazione, il web e la tecnologia fanno parte del mio mondo lavorativo e delle mie passioni. Mi piace pensare alle città intelligenti del futuro, e poter contribuire alla loro progettazione.